Attenzione ai QR Code

Attenzione a non scansionare i QR Code se non è strettamente necessario e se sono di provenienza ignota, lo strumento è tutt’altro che sicuro. Inquadrare un QR Code con lo smartphone ha lo stesso effetto del cliccare su un link ignoro. Nei mesi recenti ci sono state notizie di diversi tipi di truffe con questo strumento.

PHISHING TRAMITE “QR CODE”

In questo caso il truffatore induce la vittima ad inquadrare un codice che apre una pagina dall’aspetto noto (es. la pagina di login di un istituto bancario, di Instagram o di Gmail…) che invita ad inserire le credenziali di accesso del proprio account con l’obiettivo di rubare tali credenziali o di accedere al sistema di home banking. In un caso una campagna di phishing ha inviato messaggi apparentemente provenienti da un grande istituto bancario europeo che comunicavano al destinatario l’imminente scadenza della propria carta bancomat e invitavano a inquadrare un QR Code per chiederne una nuova. Inquadrando il codice si apriva la (falsa pagina di login della banca stessa e se la vittima proseguiva rischiava di dare accesso all’attaccante al proprio conto.

In una variante a questo schema un attaccante ha sostituito i QR Code presenti nelle macchine di pagamento automatico di un posteggio con un codice falso che portava le vittime a collegarsi ad una falsa pagina di PayPal per il pagamento, con conseguente furto delle credenziali di accesso.

In altri casi più “classici” il link del QR Code porta a a scaricare un malware, ma ci sono diverse varianti molto fatasiose per attuare truffe tramite questo strumento. Essendo poi un sistema utilizzato per le transazioni in criptovalute, può costituire anche un grosso rischio in questi casi.

COME PROTEGGERSI

Come nel caso del phishing, non c’è una vero metodo di protezione certo, la cosa da fare è essere molto sospettosi prima di scansionare un QR Code e non farlo se non è necessario e se la provenienza del codice non è verificata. Naturalmente, se qualcuno ci avvicina e ci chiede di scansionare un QR Code per “vedere cosa succede” o con altre motivazioni, evitiamo di procedere. L’uso di un buon sistema antimalware può aiutare ma, anche in questo caso, non nella totalità dei casi.

Facebook e Google: sanzioni per 210 milioni di euro in Francia

CNIL (autorità di controllo “privacy” francese) in seguito a diverse segnalazioni e reclami che lamentavano la difficoltà nel rifiutare i coookie provenienti dal sito www.facebook.com, google.fr, youtube.com. Tra aprile e giugno 2021 l’autorità francese ha condotto delle indagini online, verificando che Facebook e Google offrivano all’utente la scelta di accettare tutti i cookie con un singolo “click” su un bottone ma non fornivano una modalità altrettanto semplice per rifiutare tutti i cookie, in violazione delle normative vigenti.

L’ammontare della sanzione e il fatto che questa sia stata pubblicata è motivato dalla finalità del trattamento dei dati tramite cookie, dal numero di persone coinvolte e i profitti rilevanti indirettamente generati dall’utilizzo dei dati raccolti tramite i cookie.

In aggiunta alla sanzione, la CNIL ha ingiunto a Facebook e Google di mettere a disposizione degli utenti un pulsante o un sistema altrettanto semplice per rifiutare tutti i cookie entro tre mesi dalla data della sanzione. In caso di mancato rispetto la commissione francese sanzionerà le compagine per ulteriori 100.000 euro al giorno per ogni giorno di ritardo.

(fonte: www.cnil.fr)

Informazioni sanitarie comunicate a terzi per errore: sanzione ad una struttura sanitaria

14 ottobre 2021 – Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha sanzionato per € 8.000 un centro di salute mentale in Sardegna dopo che, per un errore, dati sulla salute di una terza persona erano stati allegati alla documentazione inviata ad una paziente assieme alla copia della propria documentazione. L’Azienda ha collaborato per appurare le cause dell’errore e per porre rimedio al trattamento illegittimo effettuato in violazione degli artt. 5 e 9 del Reg. UE 2016/679, come appurato dal Garante.

A prescindere dalle cause che hanno generato il singolo problema, per prevenire simili situazioni è importante creare archivi logici e fisici adeguatamente strutturati con informazioni segmentate e soggetti autorizzati al trattamento istruiti e aggiornati, specie nel trattamento di categorie particolari di dati personali e di dati relativi a soggetti vulnerabili.