Emotet e malware – diffusi milioni di account e-mail con password

I resti del framework Emotet per la distribuzione di malware sono stati recentemente cancellati dalla rete, ciononostante gli effetti dannosi di anni di attacchi rimarranno a lungo nel web. Di recente l’FBI ha inviato al sito www.haveibeenpwned.com 4 milioni di indirizzi e-mail (spesso accompagnati dalla password) rubati nel corso di vari attacchi. In questo modo gli utenti di Internet portranno verificare se il loro indirizzo e-mail compare tra quelli violati.

Per la verifica è sufficiente andare nel sito www.haveibeenpwned.com ed inserire l’indirizzo e-mail da verificare. Se la propria e-mail compare in uno degli elenchi, il sito fornisce i dettagli disponibili quali, ad esempio, qual è l’account collegato violato o qual è l’elenco nel quale la e-mail è presente. In questo caso è meglio comunque cambiare la password dell’account violato e dell’account e-mail e attivare un’autenticazione multifattore.

(fonte: itworldcanada.com)

L’autorità spagnola sanziona Vodafone España per 8,15 milioni di euro

In data 11 marzo 2021, l’autorità di controllo spagnola (AEPD) ha sanzionato Vodafone España per varie violazioni collegate a campagne di marketing effettuate via SMS, telefonate o e-mail da parte di Vodafone o di società che agivano per conto di Vodafone senza avere ricevuto il consenso degli interessati. Nei loro reclami (191), gli interessati in diverse occasioni hanno detto di essere stati contattati anche se i loro dati di contatto erano presenti nelle “Robinson list” (gli elenchi di persone che non desiderano ricevere contatti fini pubblicitari.

Come fattori aggravanti, l’AEPD nelle motivazioni della sanzione spiega che Vodafone España ha ricevuto oltre 50 sanzioni dal gennaio 2018 al febbraio 2020 e che l’autorità ha ricevuto 162 reclami in meno di due anni. L’autorità spagnola ritiene che la società non abbia adottato “misure tecniche e organizzative o altri mezzi per verificare, nemmeno con metodi statistici, la legittimità del trattamento dei dati, la loro fonte, il loro filtraggio preventivo verso le operazioni di marketing o l’esclusione degli stessi dovuta alla presenza nelle “Robinson list”, nemmeno per mezzo di quegli enti ai quali ha commissionato il trattamento, e non è in grado di garantire il diritto di opposizione al trattamento”. Concludendo, l’AEPD afferma come Vodafone España non possegga un “monitoraggio reale e continuo” dei trattamenti, limitandosi lo stesso ad un “mero controllo formale iniziale”.

La sanzione “privacy” è composta come segue:

  • € 4 milioni per violazione dell’art. 28 del GDPR (rapporti con il responsabile del trattamento) e dell’art. 24 (responsabilità del titolare del trattamento)
  • € 2 milioni per violazione dell’art. 44 del GDPR (principio generale per il trasferimento di dati verso un paese terzo o un’organizzazione internazionale)
  • € 150.000 per violazione dell’art. 21 LSSI (LEY 34/2002, de 11 de Julio, DE SERVICIOS DE LA SOCIEDAD DE LA INFORMACIÓN Y DE COMERCIO ELECTRÓNICO)
  • € 2 milioni per violazione degli art. 41 (1) b) LGT, Art. 21 GDPR (diritto di opposizione al trattamento) e Art. 23 della Ley Orgánica 3/2018 de Protección de Datos Personales

(fonte: www.spainsnews.com)

Videosorveglianza irregolare in condominio, sanzione in Svezia

17 dicembre 2020 – L’Autorità di Controllo svedese ha imposto una sanzione di circa 30.000 euro ad un’impresa edile per avere installato una videocamera di sorveglianza in modo non conforme in un condominio. In particolare, la videocamera oggetto del reclamo era posizionata al piano di un condominio in modo da inquadrare in modo permanente lo spazio antistante due porte di ingresso, una appartenente al reclamante e l’altra ad una persona vittima nel recente passato di disturbo e maltrattamenti. L’Autorità svedese ha stabilito che il modo in cui era posizionata la videocamera includeva nel monitoraggio tutti i residenti del condominio nel momento in cui entravano o uscivano dai rispettivi appartamenti percorrendo le scale e che, anche se l’impresa aveva un legittimo interesse nell’installazione dell’impianto, questo è superato dal diritto alla privacy dei residenti.

L’impresa ha cessato la videosorveglianza in questione.

(fonte: EDPB)