INPS: violazioni dei dati e provvedimento del Garante

Ad inizio aprile 2020, in seguito al D.L. 18/2020 contenente misure di sostegno connesse all’emergenza da virus COVID-19, l’INPS aveva previsto l’attivazione di nuovi sistemi che potessero supportare il previsto aumento di richieste di accesso ai servizi online. Una volta attivati tali servizi si sono manifestati problemi di accesso e blocchi nel portale INPS e le successive valutazioni tecniche evidenziavano una potenziale violazione dei dati dovuta ad una replicazione di schede anagrafiche che, in alcuni casi, potevano mostrare dati personali ad utenti terzi in fase di accesso (alcuni di questi contenuti erano stati diffusi tramite social network). L’Istituto ha notificato al Garante la violazione che, per questa prima violazione, dovrebbe essersi limitata alla visualizzazione di dati di soggetti terzi in modo del tutto casuale (soggetti quindi non collegati in alcun modo all’utente che effettuava l’accesso) per un totale di circa 800 casi.

Una seconda violazione dei dati è avvenuta al momento di attivare la procedura di presentazione delle domande per il “Bonus Baby Sitting” per via telematica e, secondo le valutazioni dell’Istituto, avrebbe interessato qualche decina di soggetti con modalità tali da non rappresentare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche.

Le ulteriori valutazioni del Garante si possono leggere nel provvedimento del 14 maggio 2020 hanno portato all’ingiunzione di comunicare la violazione dei dati a tutti gli interessati coinvolti ed a richiesta di ulteriori notizie in relazione alle iniziative intraprese per attenuare gli effetti della violazione.

Banca sanzionata per illecito trattamento

Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha disposto una sanzione di € 600.000 per Unicredit S.p.A.. L’istituto nel 2017 aveva notificato all’Autorità (nonché denunciato alla Procura di Milano) una violazione dei sistemi informatici avvenuta attraverso i sistemi di una società partner commerciale che ha determinato accessi non autorizzati ai dati personali di circa 760.000 clienti.

LINK alla pagina del Garante

Data Breach: cosa significa?

Nel contesto della protezione dei dati personali si parla di Data Breach (violazione dei dati) quando si ha una “violazione di sicurezza che comporta – accidentalmente o in modo illecito – la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati” (fonte: Garante per la Protezione dei Dati Personali).

La violazione dei dati può avere impatto sulla riservatezza, sull’integrità e sulla disponibilità dei dati trattati.

In caso di violazione dei dati il Titolare del Trattamento ha 72 ore di tempo, dal momento in cui è venuto a conoscenza dell’evento, per notificare la stessa al Garante (a meno che non possa dimostrare che sia improbabile che la violazione abbia comportato rischi per i diritti e le libertà delle persone fisiche).

La violazione va notificata seguendo la procedura indicata nel provvedimento del Garante del 30 luglio 2019 utilizzando il modello proposto dal Garante.