30 giugno 2020 – L’Università della California di San Francisco (UCSF) ha deciso di pagare un riscatto (parziale) di USD 1,14 milioni per il recupero di files bloccati da un attacco “ransomware”. L’Istituto specifica di avere rilevato un problema di sicurezza il 3 giugno 2020 e di avere immediatamente lavorato per isolare le macchine colpite ma di non aver potuto evitare che i files presenti in un numero limitato di server fossero bloccati e resi inutilizzabili. I server colpiti appartengono alla facoltà di medicina e, secondo il comunicato ufficiale, non sono stati bloccati i servizi erogati ai pazienti. Come spesso accade in questo tipo di attacchi, la richiesta di riscatto era accompagnata da alcuni dati prelevati dai sistemi attaccatti, tuttavia non sembrano essere stati trafugati dati sulla salute dei pazienti. L’UCSF ha pubblicato un aggiornamento della situazione a questo LINK.
Nella quasi totalità dei casi, il Ransomware arriva nei PC e nei server attraverso attacchi che vanno a buon fine se ci sono comportamenti non sicuri da parte degli utenti. Il mezzo di contaminazione più diffuso è la e-mail di phishing. Altri vettori possono essere tramite l’installazione di software non sicuri o la navigazione in siti violati in precedenza.